La Grumatica e i modi di questa esperienza, iniziazione di fondo, viene realizzata da Agugiaro nella componente anatomica con l’idea di una dissezione geometrica di un corpo sottratto alle apparenze e sentito in una struttura archetipica nel gioco dell’ironia che tende a cancellare tutte le certezze. Il riferimento è l’uomo con il perseguimento di una anatomia che tende a ricostruire un’immagine dell’uomo stesso dove il visibile della pittura non sia più bidimensionale ma la cui pluridimensionalità includa non soltanto spazio fisico, geometria dei solidi e la prospettiva ma spazio mentale , cercando la dimensione dell’interiorità dell’inconscio, l’archetipo del centro e del circolo. Per cui il quadro è come un chiostro: un figurare il circolo, l’infinito, il quadrato, la determinazione delle regole di ogni costruzione. La pittura è un puzzle che mette in funzione l’ironia e l’istinto, con l’immaginazione come modo di conoscenza integrale e come linguaggio dell’inconscio, segno di una presa di contatto con il nostro profondo e nuovo modo di vivere la nostra struttura primaria, riattivandone gli archetipi e producendone i sintomi. Siamo aldilà delle illusioni delle avanguardie, del cubismo e del surrealismo verso quella costruzione dell’immaginario che è misura della creatività e della felicità perché consente di riscattare la quotidianità, l’esistenza del banale e vivere nell’immagine, nelle nostre immagini, l’arcano del simbolo. La materia è luogo di ambiguità, di molteplicità delle visioni e dei significati. Il colore è luogo delle “corrispondenze nelle quali si manifesta il rapporto corpo-immagine-uomo e corpo-paesaggio-natura-uomo. La pittura segna il massimo raggiungibile in questo suo ristabilire il rapporto originario tra energia e le sua materializzazioni e il suo tendere a tornare energia oltre l’addensamento e il coagulo, gesto appunto che ne crea le condizione riavvicinando i termini divenuti distanza incolmabile tra super-ego e inconscio. Il vissuto della carne in questa tensione del ritrovamento dei significati perduti sconvolge le definizioni e l’iconografia, ricongiunge immagini remote premonizioni e visioni future, ritrova linee e fantasie ossessive che uniscono i punti dell’Orsa nella navigazione ininterrotta del grande ritorno.
ELIO MERCURI

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